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L’esistenza
Vivo, lo so,
di ciò che non ho
a volte persino
di ciò che non è.
Il libro
«Il grande tema di Vigevani è, qui come nei romanzi, il tempo, percepito nella sua corsa rapinosa e fuggevole: i giorni «volati nel nulla». A partire da esso, dal suo nucleo insieme classico e moderno, si diramano gli altrettanto importanti motivi della memoria, dei perduti, della pietà e del niente (vera parola- chiave, anche per la frequente occorrenza in rima, della sua scrittura). Valendosi talvolta dei ricordi della poesia di Sereni, dell’ultimo Montale e, almeno in un caso (Quanto) anche di Caproni, Vigevani modula questo repertorio – in cui si coagulano alcuni nuclei essenziali della grande letteratura novecentesca – secondo le cadenze di una netta originalità. Scarta sin da subito l’opzione di un discorso solenne e intonato al sublime, pur disponibile e quasi naturale vista l’importanza e la sostenutezza degli argomenti, e aderisce invece a una pronuncia meno rilevata e del tutto esente da effetti di retorica. Il “grande” infatti s’unisce qui al “piccolo”, il tono riflessivo s’ibrida nel particolare concreto o, dimensionalmente, il molare s’incontra con il molecolare».
Dall’introduzione di Enrico Testa