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I sonetti del Burchiello
Dopo questa unctïon ti fo l'unguento,
vuolsi compor di cose più sottili
che risolvi di fuor le cose drento:
grasso di grilli e gromma di barili
e sospir d'amoroso struggimento
e rastiatura di ragion civili.
E se al bere t'aumili
un bicchier d'acqua santa di Bephana,
non suderai di quella settimana.
Il libro
Da sempre considerato il maestro della poesia comica toscana, il Burchiello è stato in parte penalizzato dall’oscurità dei suoi versi. Ma spesso il nonsenso attribuito alle sue immagini o ai suoi accostamenti logici è solo difficoltà linguistica, incapacità interpretativa del lettore non coevo. Ecco perché è importante avere questa prima edizione commentata dei sonetti burchielleschi: per recuperare leggibilità e dare riferimenti a una comicità sostanzialmente realistica. Grazie al lavoro filologico ed esegetico di Michelangelo Zaccarello, la comicità del Burchiello risulta mutata nella sostanza: assai meno surrealista di quello che appariva, più comprensibile e forse ancora più divertente.
Domenico di Giovanni detto il Burchiello (Firenze 1404 – Roma 1449) esercitò la professione di barbiere. Inventore di un genere poetico, ebbe grande fama e numerosi imitatori. Il corpus della sua opera è sempre stato tramandato insieme a sonetti «alla burchia» di altri autori.