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Finisterre
Sulla scia delle Occasioni, curate da Isella in questa stessa collana, il noto studioso commenta la breve raccolta, poi confluita nella Bufera, scritta da Montale nei primi anni di guerra e pubblicata a Lugano nel '43, dopo che Gianfranco Contini l'aveva fortunosamente portata in Svizzera.
Il libro
«Non offro questo come un nuovo volume di versi, ma semplicemente come un’appendice alle Occasioni, per gli amici che non vorrebbero fermarsi e far punto a quel libro». Così Montale, nel 1956, presentando la seconda edizione fiorentina di Finisterre dove, alle quindici liriche dell’edizione di Lugano, univa pochi versi e due prose che anticipavano La Bufera e altro. Più tardi il poeta espresse a Giulio Einaudi il desiderio, per la sesta edizione delle Occasioni, che quella raccoltina vi fosse aggiunta: «Le Occasioni erano un’arancia, o meglio un limone a cui mancava uno spicchio […] Ho completato il mio lavoro con le poesie di Finisterre, che rappresentano la mia esperienza, diciamo così, petrarchesca».