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Finestre alte
Man hands on misery to man. |
It deepens like a coastal shelf. |
Get out as early as you can, |
And don't have any kids yourself.
L'uomo passa all'uomo la pena. |
Che si fa sempre piú profonda come una
piega costiera. |
Togliti dai piedi, dunque, prima che puoi, |
e non avere bambini tuoi.
Il libro
Dall’incontro fra sensibilità congeniali nasce questa traduzione d’autore della quarta raccolta poetica, pubblicata nel 1974, di Philip Larkin, per la prima volta proposta integralmente in italiano. Finestre alte mette in scena il «carattere “ordinario” dell’esistenza», scrive Enrico Testa nella prefazione, attraverso «l’analisi del quotidiano e dei suoi minimi dettagli». In uno stile lucidamente antiretorico, che rifugge qualsiasi presunzione oracolare o didascalica, si susseguono amare riflessioni sull’esistenza e ritratti d’ambiente allestiti con procedure narrative, motivi personali e accensioni liriche innescate da occasioni di confronto con la natura. I mutamenti della realtà sociale inglese sono letti dallo stesso, impietoso sguardo che registra corrosivi dettagli autobiografici, o si cala in altrui punti di vista, fra il ricordo di una giovinezza «che non è un tesoro perduto ma una possibilità mai esistita» e la rappresentazione della vecchiaia. Ma «il sarcasmo non esclude la pietà, l’ironia non si raggela mai in ghigno», e «solo nella relazione, prima ancora che sia suggerita o imposta da un mancato risveglio, è possibile scovare il valore del tempo che ci è concesso».