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Dal fondo delle campagne
Questa terra grigia lisciata dal vento nei suoi dossi | nella sua galoppata verso il mare, | nella sua ressa d'armento sotto i gioghi | e i contrafforti dell'interno, vista | nel capogiro dagli spalti, fila | luce, fila anni luce misteriosi, | fila un solo destino in molte guise, | dice: «guardami, sono la tua stella» | e in quell'attimo punge piú profonda | il cuore la spina della vita. | Questa terra toscana brulla e tersa | dove corre il pensiero di chi resta | o cresciuto da lei se ne allontana.
Il libro
«I versi che raccolgo in questa plaquette li ho scritti tra il 1956 e il 1960 e sono dunque, per chi avesse interesse a questa cosí poco “storica” ricostruzione, da collocarsi tra Onore del vero e Nel magma. Il tema insistente, in virtù del quale sono stato indotto a isolarli, è dei piú elementari. Il confronto, il rapporto, la “questione” tra morte e vita sono infatti connaturali con il poetare stesso, tautologici in qualche modo. Ma in quegli anni mi si riproponevano concitati da trapassi violenti di forme civili, si associavano alla consapevolezza di trovarsi a una discriminante dei tempi, a un salto della civiltà prodigo di lacerazioni».