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Il primo anno
Un famoso poeta si confronta con la paternità.
Il libro
Durs Grünbein è l’intellettuale tedesco più ascoltato e apprezzato dopo la generazione degli Enzensberger e dei Grass. Per lui il 2000 è stato fatidico per un motivo in più rispetto alla maggioranza delle persone. In quell’anno, infatti, insieme al nuovo millennio, è entrata nel mondo una bambina, la sua prima figlia. Dunque, nuovo millennio uguale paternità, nuovo modo di guardare le cose, di viverle. Questo libro è un diario di quell’anno e di quell’esperienza. Nella piccola Vera – quegli iniziali 4,4 centimetri di «lunghezza vertice-sacro» – si coagulano passato, presente e futuro dell’autore; ma la sua nascita è l’occasione per articolare la riflessione sulla storia, la scienza, la poesia, in un costante dialogo con i grandi interlocutori del passato, da Seneca a Baudelaire, da Mandel¿stam a Darwin.
«E subito ha imparato la sua prima lezione. Sembrava di noi tutti la più rilassata. Affrontava calmissima i nuovi problemi. Nemmeno due ore dopo il parto, questo furbo esserino cominciò a nutrirsi. Si dette da fare con gran rumore per le prime gocce di latte. La bocca aveva trovato il proprio obiettivo principale, il seno materno. Il momento dell’unione ebbe luogo in modo non meno tecnico e ingegneristicamente preciso dell’attracco di una capsula spaziale a una stazione orbitante. Alla vista delle labbra minuscole che si chiudevano sul capezzolo, impossibile sottrarsi all’improvvisa illuminazione: il matriarcato si basa sul riflesso di suzione. La corrispondenza reciproca di labbra e capezzolo è il fondamento della sua forza. Nel momento in cui ogni cosa è minacciata da rivoluzioni, ogni autorità può essere in ogni momento abbattuta, esso rimane l’unica, indiscussa forma di dominio. L’alimentazione artificiale rappresenta la sua più grande minaccia. Il suo regime cesserà solo nel momento in cui la riproduzione naturale avrà fatto il proprio tempo. A sentire i partigiani della tecnologia genetica, i giacobini dei laboratori biologici, ciò dovrebbe accadere ancora in questo secolo. Ne rimarrebbe solo un monumento, il seno femminile.
[…]
Il padre, la cosa appare subito evidente, riveste a lungo un’importanza piuttosto scarsa. Secondo la legge naturale il poppante si interessa solo alla latteria in forma di corpo materno. Tutte le altre persone, famigliari ed estranei, vengono sfiorati da uno sguardo fuggevole ma anche concentrato, curioso e insieme casuale. Ci si può anche cercare di convincere di essere stati notati, ciò che conta è il bersaglio rosso del seno materno, tutto il resto non produce che un’impressione fuggevole.
[…]
Ti è chiaro che, da questo momento in poi, tutto sarà diverso? Un neonato modifica la realtà che lo circonda in modo tanto duraturo quanto una catastrofe naturale o una guerra. Non vi sarà più una giornata che non sia messa all’aria dalle sue grida, dai dolori della crescita, dalle piccole e grandi pene. È l’inizio di un nuovo modo di misurare il tempo. Questo minuscolo neofita spazzerà via tutta la storia sino ad oggi. Perché suoi sono il regno terreno, la pace famigliare e il calendario. Benvenuto, giorno privo di ieri».