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A nord dei ricordi
A nord dei ricordi
Un viaggio «all'estremo nord della memoria femminile», in un continuo intrecciarsi e sovrapporsi di motivi storici e individuali: nel suo primo romanzo Kathrin Schmidt propone un insolito percorso attraverso le vicende del XX secolo, in cui i grandi e drammatici eventi che l'hanno caratterizzato sono presenti solo in filigrana. In primo piano, invece, i cibi, gli odori, la sessualità, i desideri, la prorompente corporeità delle donne della famiglia Schlupfburg. Un'opera che attraverso le lenti di una comicità grottesca e «plebea», erede della lezione del primo Grass, offre una visione del tutto particolare della Germania e traccia una storia del corpo femminile nella società moderna.
2001
I coralli
pp. 427
€ 16,53
ISBN 9788806153663
Traduzione di
Il libro
Quando, nel marzo del 1976, Josepha resta incinta dopo un incontro casuale, capisce che suo figlio, come gran parte degli Schlupfburg, sarà un «senzapadre». Per rimettere insieme i frammenti della disastrata storia della «stirpe», Josepha si affida a Therese, sua bisnonna, che nel salotto di casa riesce a fare apparire un telone immaginario sul quale compaiono diversi episodi della vita della famiglia. Nel corso dei nove mesi della gravidanza, le due donne rivivono le vicende dei tanti congiunti dispersi per il mondo, si immergono in una storia che da Königsberg conduce nella Germania dell’Est e dell’Ovest, ma anche in Algeria e in America, in una sequenza quasi infinita di coiti, nascite, morti, di madri, figli illegittimi, uomini-padri dapprima attirati e subito respinti ed emarginati.
Esito di una fantasia inesauribile e di una comicità grottesca (che per certi versi rimandano al Günter Grass del Tamburo di latta), l’opera di Kathrin Schmidt tocca – e non potrebbe essere altrimenti – tutte le tragedie del XX secolo: ma la Guerra e la Pace restano sempre sullo sfondo, fanno in un certo senso da cornice a quello che in prima istanza è un romanzo sul (e una storia del) corpo femminile, con tutte le contraddizioni che la società moderna ha proposto e tutt’ora propone.
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