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Parla con lei
«Parla con lei è un film sul piacere di narrare e sulla parola come arma per fuggire dalla solitudine, dalla malattia, dalla morte e dalla follia. È anche un film sulla follia, quel tipo di follia cosí vicina alla tenerezza e al buon senso che non si differenzia dalla normalità».
Pedro Almodóvar
Il libro
«Con l’umile e geniale attenzione di chi guarda alle passioni umane per coniugarle nella imperscrutabile logica della vita, Almodóvar visita la vasta iride dell’arcobaleno della nostra anima: dolore, mestizia, affettuosità, nostalgia, euforia, disforia, irreprimibile impulso a comunicare, frustrazione del silenzio. Ma questo straordinario film è anche e soprattutto una sorta di grammatica sulla logica narrativa della vita. Non quella visibile, raccontabile, ma quella che di solito elidiamo perché ci sembra trascurabile. Perché, di solito, della vita noi tendiamo a raccontarci o a spiegarci il nostro “ora” che stiamo vivendo. Habla con ella racconta invece “il prima”. Non la vita che abbiamo, ma i suoi prodromi: e cioè le ragioni grazie alle quali noi abbiamo la vita che abbiamo, cosa a cui di solito non pensiamo».
Dalla Presentazione di Antonio Tabucchi
«Tradizionalmente, è stato affidato alle donne il compito di prendersi cura degli altri: Almodóvar dà invece agli uomini quello che risulta essere contemporaneamente un dono e un potere. E ci ricorda che solo le parole, il parlarsi, leniscono il silenzio delle tante solitudini, curano la desolazione del corpo, la malattia e la follia, allontanano la morte, consentono di parlare con chiunque ascolti, ma anche con chi non può ascoltare».
Natalia Aspesi
Assieme alla sceneggiatura di Parla con lei, una «autointervista» del regista e le sue riflessioni sul film.