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L’eternità finalmente comincia lunedì
Le avventure e le disavventure di un gruppo di artisti di circo, raccontate da una delle migliori voci della nuova narrativa latinoamericana.
Il libro
«Undici anni dopo la pubblicazione di questo romanzo, quando la critica specializzata finì per riconoscere il valore di L’eternità finalmente comincia un lunedì e il pubblico divorava come dolcetti appena sfornati le centomila copie della seconda edizione, un giornalista di passaggio per Miranda de los Pasajeros chiese a Sabina Laureles quali erano gli elementi più caratteristici di suo nipote Pascual. Il cubano, unico sopravvissuto della truppa del Circo Cinque Stelle, era allora un mito vivente, al punto che un ricercatore dell’Università delle Ande lanciò l’ipotesi che il testo non fosse stato scritto da Eliseo Alberto, come veniva riportato nella prima edizione, ma proprio da Armero Laureles, a quei tempi il profugo letterario più ricercato nella zona dei Caraibi».
Il Circo Arena Cinque Stelle, erede del famoso Le Soleil D’Amberes, percorre il continente latinoamericano. Dalla triste fine del leone ammaestrato Metro Goldwyn Mayer e del suo amico Tartufo il domatore, il racconto si sviluppa in un alternarsi di momenti comici e momenti malinconici. In un continente allo sbando, dove le guerre civili si fanno e si disfano in un batter d’occhi, tra gruppi di mercenari, politici corrotti e artisti di ogni genere, un pugno di uomini e donne dediti all’arte circense si muove in un’atmosfera che riporta al realismo magico di García Márquez e ad alcuni tratti tipici della scrittura di Alejo Carpentier e Reynaldo Arenas. In una miscela esplosiva di avventure picaresche e storie d’amore, attraverso avventure e disavventure di ogni genere, s’intrecciano ricordi e speranze, successi e frustrazioni. Personaggi della realtà e della finzione accompagnano il lettore: i fratelli Lumière e i gemelli acrobati Servio e Tulio Capriles, Tina Modotti, il campione di scacchi José Raúl Capablanca, la bella mulatta Anabelle Miaskouski da Silva e il suo amato Asdrúbal, il forzuto Blas Adán e le sue colombe, Bebé la barbuta, il fuggiasco Gastón Fabré e il suo gruppo di negri protetti dagli orichas della Santeria, il proprietario del Cinque Stelle Brunno Uribe, che si trasforma in un politicante astuto e vendicativo e il suo tirapiedi, il nano Caifás; e tra questi il cubano Pascual Armero, pubblico di professione e poeta per vocazione, testimone e protagonista di un’avventura indimenticabile. Una storia tragica e passionale, intrisa di umorismo, ironia e sensualità, metafora dell’America Latina contemporanea e allo stesso tempo lucida critica alle «repubbliche delle banane» sudamericane e in particolar modo alla Cuba di Castro.