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La zia Julia e lo scribacchino
Due biografie simmetriche che si mescolano e si intersecano mettendo a confronto il truculento mondo di Camacho con gli ideali di Mario, giovane scrittore, in un variopinto e irresistibile caleidoscopio.
Il libro
Pedro Camacho, detto il «Balzac creolo», è uno strano e fecondissimo inventore di trame melodrammatiche e truculente per un programma feuilleton di Radio Lima. Tutti in città attendono con impazienza le «puntate» della sua fantasia, fatte di arresti misteriosi, morti segrete, incesti, sangue e passioni. In parallelo scorre la storia di Mario – pallidamente autobiografica, come il nome del protagonista lascia intendere – giovane aspirante scrittore attratto da questa curiosa macchina dell’immaginario. Ma anche lui ha la sua storia complicata da raccontarci: s’innamora, quasi con platonica indifferenza, d’una zia vedova e piú matura, che finirà per sposare, prima di trasferirsi in Europa e affermarsi come scrittore. Saggio critico e traduzione di Angelo Morino. “Querido Ernesto: Me ha parecido formidable escuchar “La tía Julia y el escribidor”. Acabo de oír las pruebas que me enviaron y me parece perfecta la grabación en italiano. Espero que tenga éxito con los escuchadores italianos. Mil gracias y un fuerte abrazo, Mario Vargas Llosa” (“Che magnifica registrazione! Spero che, come me, gli ascoltatori italiani si lascino incantare dalla lettura del mio vecchio amico Ernesto”, Mario Vargas Llosa)