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Nella tana dei lupi
Birgitte Volter viene assassinata un venerdí sera nel suo ufficio a Oslo. Senza lasciare alcun indizio. Ma in realtà chi è la donna che è stata uccisa? La Birgitte primo ministro norvegese, da tempo nel mirino dei gruppi neonazisti? Oppure la comune cittadina, vittima di un qualche regolamento privato?
Il libro
La detective della polizia Hanne Wilhelmsen, assente per un anno sabbatico, torna a Oslo per lavorare sul caso. A svolgere le indagini ufficiali, la squadra della centrale di polizia, e naturalmente i servizi segreti. Le intuizioni di Hanne saranno ancora una volta determinanti, in una vicenda delicatissima che riecheggia foschi casi di cronaca recente.
«Con la mano sulla maniglia appoggiò l’orecchio alla porta. Nessun suono. Con cautela picchiò con il medio sul legno. Anche questa volta non sentí nulla. Aprí la porta piú esterna prima di ripetere il gesto. Inutilmente. Nessuno disse “Avanti” né “Non voglio essere disturbata”. Nessuno disse niente di niente. Con fare cauto ed esitante, e con la possibilità di richiudere la porta in un baleno qualora Birgitte Volter fosse profondamente concentrata su qualcosa di molto importante, socchiuse la porta… Il primo ministro Birgitte Volter era seduta sulla sua poltroncina girevole con il busto riverso sulla scrivania. In piedi sulla soglia, a una distanza di sei metri e mezzo, Wenche Andersen lo vedeva comunque nitidamente: il sangue che aveva formato una pozza grande, stagnante sopra la bozza di legge da sottoporre al Parlamento sulla collaborazione al trattato di Schengen. Era cosí visibile che Wenche Anderson non si avvicinò neppure al corpo senza vita».