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L’epidemia
Un'epidemia che trasforma le persone in belve
rabbiose prima di ucciderle, un Paese
abbandonato al caos e alla paura.
E un solo uomo che cerca di comprendere
il motivo - o il movente? - di quanto
sta succedendo. Il commissario Jensen.
***
«Wahlöö è il padre di tutti noi, il vero fondatore
del crime scandinavo».
Jo Nesbø
Il libro
Un intervento chirurgico ha trattenuto Jensen all’estero per ben tre mesi. Ora che potrebbe tornare a casa, però, glielo impediscono le condizioni sanitarie e politiche dello Stato: si è diffusa un’epidemia inspiegabile e fatale; dopo aver tentato invano di arginarla, il governo è fuggito. Da un Paese confinante, alcuni ministri chiedono a Jensen di indagare le cause del contagio, e il commissario si ritrova a dover affrontare una sorta di apocalisse: la mancanza di cibo, acqua ed elettricità ha abbrutito la popolazione, i sopravvissuti si barricano in casa, le strade sono pattugliate da ambulanze a caccia d’infetti. Jensen ha tre giorni per risolvere il caso; tre giorni per capire che il virus piú letale si annida, sempre, nel cuore umano.
***
«Ruppe il sigillo ed estrasse l’ordine. Era costituito da un unico foglio scritto a macchina.
– Cos’è?
– Un elenco di persone da arrestare.
– Davvero? – disse il medico titubante. – Ma in questo Paese non si commettono reati.
Jensen lesse lentamente il testo.
– Non si commettono reati e non si fanno figli. Tutti pensano nello stesso modo. Nessuno è felice e nessuno è triste. A parte quelli che si tolgono la vita.
Il medico s’interruppe e fece un sorriso, fugace e malinconico.
– Ha ragione, – aggiunse. – Dovrei veramente badare a come parlo.
– Lei è impulsivo.
– Sí. È interessante, il suo elenco di persone da arrestare?
– Da un certo punto di vista, – disse il commissario Jensen. – C’è il suo nome».