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La condanna
Una bambina morta, un possibile errore giudiziario, un vecchio caso che diventa un'ossessione. L'ultima, durissima indagine della detective Hanne Wilhelmsen.
Il libro
Dina ha solo tre anni quando viene investita da una macchina. Poco dopo, sua madre muore in maniera sospetta e il padre di Dina, Jonas, viene condannato per il suo omicidio. Quindici anni dopo, nel 2016, il detective Henrik Holme deve occuparsi di quello che è ormai un cold case. Sembra un fascicolo come tanti tra quelli finiti nel tempo sulla sua scrivania, ma fin da subito qualcosa non quadra, nell’arresto e nel processo di Jonas. Cosí, Holme prova a convincere la donna che gli ha insegnato il mestiere, Hanne Wilhelmsen, che Jonas potrebbe essere stato vittima di un errore giudiziario. Insieme, i due investigatori non ci metteranno molto a scoprire che le cose sono molto piú complesse di quanto non appaiano a prima vista e che quello di Jonas è legato a un recente, supposto caso di suicidio. Si è davvero trattato di un errore giudiziario? Un innocente è stato davvero condannato? È quanto Hanne e Henrik devono scoprire.
«Hanne diceva sempre che un caso andava indagato senza teorie preconcette. Bisognava scoprire i fatti, i fatti incontrovertibili, e utilizzarli per costruire la verità. Pietra su pietra. In quel caso specifico, i fatti su cui edificare erano piú che sufficienti. La cosa noiosa era che qualcuno li aveva già messi a posto. Tutte le realtà che riguardavano la morte di Anna Abrahamsen erano state inserite in un sistema che faceva di Jonas l’assassino. Ora tutto doveva essere ridotto in frantumi. Ogni minimo dettaglio».