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Le nozze in casa
I primi incontri in un cortiletto di periferia sullo sfondo di Praga d'oro.
Il libro
Nel 1984, dopo la scomparsa della moglie Pipsi, Hrabal riversa in un monologo di condensata ironia, percorso da accessi popolareschi, malinconica poesia, sensualità, clownerie, rimpianto, la storia della sua vita coniugale, e l’affida al samidzat e agli editori occidentali con un gesto molto coraggioso, perché da nulla e da nessuno garantito, essendo all’epoca assolutamente impossibile prevedere la clamorosa svolta del 1989. Ma non è Hrabal a raccontare: con un beffardo espediente autocritico, che è anche generosa sottomissione affettiva, egli presta la sua voce a Pipsi, tenera fanciulla di origini tedesche e altoborghesi. Pipsi, che la guerra allontana dai genitori e da una vita privilegiata proiettandola nella Praga postbellica degli anni Cinquanta, dove gli ultimi languori Biedermeier soffocano tra gli assurdi dettami del realsocialismo. Prezioso è ritrovare nella vita di Pipsi e Bohumil la genesi di libri già famosi: la pressa e il magazzino interrati di Una solitudine troppo rumorosa, l’atmosfera pettegola e festosa dell’hotel Paríz in Ho servito il re d’Inghilterra, la stazioncina periferica di Treni strettamente sorvegliati.