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Le botteghe color cannella
La traduzione integrale dal polacco di tutta l'opera narrativa di Bruno Schulz: l'esuberante fumisteria, l'ironia metafisica di un maestro della letteratura europea del Novecento
Il libro
Insieme a Gombrowicz e Witkiewicz, Bruno Schulz completa la grande triade della letteratura polacca del novecento. I suoi racconti costituiscono un unico ciclo di ricordi d’infanzia, un album di abbaglianti quadretti a colori dove la fanciullezza riappare rimescolata e incongrua come nei sogni. Tutto ruota attorno ad un padre mattoide, venditore di stoffe in un quartiere dove proliferano odorose botteghe di merci rare. Più che un personaggio il vecchio Jakub è un catalizzatore di metafore e metamorfosi, l’avvocato estremo della causa persa della poesia, tratteggiato col candore dei disegni dei bambini. Con le sue continue morti e resurrezioni diventa scarafaggio, mosca ronzante, gambero, e solo in queste frenetiche identificazioni col Tutto è veramente se stesso. Lo stile pirotecnico, prodigo di aggettivi e incline all’ornamento metaforico, lascia trasparire, dietro l’esuberanza irrefrenabile delle immagini grottesche e il furore analogico, la miseria e il decadimento dell’impero asburgico. Tra oggetti che si animano e personaggi che si deformano in fantocci, Schulz fa della gioventú l’archivio di ogni scoperta, sorgente di festosa poesia.