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Fortezza Breslavia
1945. Dall'Est l'Armata Rossa avanza. Sotto le macerie della città-fortezza di Breslavia, ultimo orgoglio nazista, il capitano Mock, uomo pieno di peccati ma giusto, conduce la sua indagine piú estrema.
Il libro
Può un mostro essere uno strumento nelle mani di Dio? Questo arriva a chiedersi Eberhard Mock, al culmine di quella che crede essere l’ultima indagine della sua vita.
E quanti sono i giusti che hanno diritto a lasciare Breslavia, la città-fortezza condannata, con gli invasori sovietici che ormai stanno spezzando ogni resistenza, e con i potenti del regime consumati tra orge e violenze?
A sessantadue anni Mock è stato rimosso dal suo incarico nella Kriminalpolizei. Ma non resiste all’impulso di lanciarsi a capofitto in un’ardua indagine privata: chi ha ucciso e orribilmente violentato la giovane nipote della contessa antinazista Gertrude von Mogmitz? Sono stati i sovietici? Un gerarca nazista impazzito per lussuria?
Mock si addentra nei labirinti della sterminata città sotterranea dove si sono rifugiati i difensori di Breslavia, tra ratti polvere macerie cadaveri e sangue, guidato solo dalla luce di un vangelo molto privato che si oppone a ogni paganesimo. E si addentra nell’abisso sempre piú cupo dell’animo umano: fino alle acque piú profonde, da dove è difficile risalire.
Anche per chi, come Mock, «ha fame e sete della giustizia».
Un romanzo potente, permeato dal senso della fine: di un eroe, di un’epoca, di una città.