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Dammi!
Irina Denezkina ha venti anni e racconta la vita di quelli che hanno venti anni, in Russia. Con questo libro, che ha appassionato i lettori e diviso la critica, ha inventato di colpo una generazione che prima di lei non aveva voce.
Il libro
Una ragazza della periferia russa scrive Dammi! Song for Lovers, e diventa famosa in pochi mesi. I critici si dividono: per alcuni è una nipotina di Hemingway e Salinger, per altri esprime solo il «degrado giovanile». Protagonisti sono gli «under 21» della immensa Russia, sfuggiti a qualsiasi tentativo di esplorazione, cosí diversi e al tempo stesso cosí simili ai loro coetanei occidentali. Amore, musica, droga, sesso, esami, e un sacco di botte. E la guerra in Cecenia. La Denezkina scrive le loro storie con un linguaggio fresco e tagliente, tra il gergale e l’osceno, e un’innocenza venata di nichilismo. Con ironia e intelligenza, senza un solo giudizio né un grido di protesta, la giovanissima scrittrice ci porta nei sobborghi popolati di barboni e alcolizzati, nelle stanzette stipate in caseggiati per mille appartamentini, nei pub dove scorre acida birra russa. Un mondo con l’incubo perenne della Cecenia – che produce invalidi di mente e di corpo -, ma anche intriso di musica, sesso e amore.
«La Denezkina è un giovane Holden in gonnella che non si strugge per le anitre. L’unica lezione che i suoi teen-agers hanno imparato dalle delusioni dei padri, l’unica qualità che coltivano e ammirano è l’indifferenza: “Nessuno deve niente a nessuno”, è il leit-motiv delle canzoni per amanti».
Anna Zafesova, «La Stampa»
«La scrittrice possiede una sadica innocenza nel descrivere l’innamoramento, le scene di sesso o di violenza. La sua eroina ha la sensibilità raffinata delle eroine di Tolstoj, pur rimanendo una rozza ragazza di una malfamata periferia».
Lev Danilkin, «Afisha»
«I personaggi della Denezkina sono spericolati, fumano e bevono, ma poi si innamorano come nei romanzi di Turgenev».
«Gala», agosto 2002
«Dammi! è l’inno alla gioventú spericolata, un monumento letterario al periodo della pubertà. Sono undici storie di un’enfant terrible dei nostri giorni, il cui universo luminescente poggia incerto e vacillante su Pepsi, chat e Mtv».
Viktor Kanavin, «Itogi», 13 settembre 2002
«Irina Denezkina è la “supernova” della letteratura russa. Il suo è oggi uno dei libri piú venduti e letti tra i giovani della “generazione Mtv” (cosiddetta proprio grazie al suo libro!)».
Polina Kopylova, «Piterbook», settembre 2002
«I personaggi della Denezkina sono giovani e “se ne fregano” di molte cose, parlano dei Beatles, di Internet, di cani, dell’infanzia e degli amici¿ S’incontrano per prendere un tè, ma invece si ubriacano di vodka. Non sono piú bambini, ma non sono ancora persone adulte».
Olga Alekseeva, «SBS», 1 agosto 2002