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Esortazione ai coccodrilli
Una scrittura polifonica sulla solitudine, la violenza, la paura.
Il libro
I «coccodrilli» sono un gruppo di terroristi di estrema destra, ricchi borghesi e militari nostalgici dell’epoca di Salazar che complottano contro la Rivoluzione dei Garofani. Fascisti nella vita pubblica e in quella privata, sgradevoli e violenti, nel romanzo vengono raccontati dalle voci di quattro donne.
Sullo sfondo storico del movimento terroristico di estrema destra impegnato nel tentativo di ristabilire il vecchio ordine abbattuto dalla Rivoluzione dei Garofani nel 1974, Lobo Antunes dà voce a quattro personaggi femminili, mogli, vedove o amanti dei protagonisti di un complotto. Ma nei loro monologhi alternati non c’è solo la politica, di cui le quattro donne stanno ai margini e, in fondo, sanno poco. C’è una sorta di antropologia dell’estrema destra portoghese (e, forse, universale). Come in una partitura musicale, si alternano nella narrazione un fluire di reminiscenze d’infanzia, riflessioni ironiche, deliri onirici ed emozioni intime che ricostruiscono un Portogallo nello stesso tempo scenario drammatico e territorio immaginario.
Le compagne dei terroristi sono donne lacerate nel fisico (una è sorda, una malata di cancro), ma sono soprattutto delle persone che si interrogano su molte cose: su quello che è successo a loro e intorno a loro, su ciò che le unisce ai loro uomini. In definitiva, compiono un viaggio tormentato all’interno di se stesse.