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L’assassinio del Commendatore
La campanella sconosciuta non risuona piú nel cuore
della notte, ma non per questo sono diminuiti
i misteri intorno alla casa nel bosco che fu di Amada
Masahiko, autore dell'enigmatico quadro al centro
di questa storia.
Tutte le domande, gli eventi inspiegabili,
le apparizioni che hanno animato il primo volume
dell'Assassinio del Commendatore trovano qui
la piú imprevedibile delle soluzioni. Ed è solo quando
il lettore arriva a questo punto che il capolavoro
di Murakami Haruki inizia a svelare il suo cuore
piú autentico: un racconto indimenticabile sui mostri
che ci divorano dall'interno, sulle paure che ci sbranano
nella notte dell'anima; e su come, quei mostri, possiamo
vincerli: prendendoci cura di chi arriverà dopo di noi.
Il libro
Nella casa in mezzo al bosco che fu l’abitazione e l’atelier di Amada Tomohiko, il grande artista autore del misterioso quadro L’assassinio del Commendatore, vive ormai da qualche mese il giovane pittore protagonista di questa storia. La dimora è sperduta, ma non del tutto isolata: nel primo volume, Idee che affiorano, avevamo conosciuto Menshiki, un vicino ricchissimo e sfuggente mosso da motivazioni solo a lui note. O la piccola Akikawa Marie, studentessa del corso di disegno tenuto dal protagonista, che per una volta sembra abbassare le difese e stringere un legame profondo col suo professore. Per non parlare del Commendatore stesso…
Con Metafore che si trasformano si conclude l’Assassinio del Commendatore. Come un mago al culmine del suo potere incantatorio, Murakami Haruki dà vita a un intero universo (a piú di uno, a dire il vero…) popolato di personaggi, storie e enigmi che hanno la potenza indimenticabile dei sogni piú vividi. Ma non è solo il gusto per il racconto a muoverlo: una volta giunto al termine di questo viaggio visionario, il lettore si scopre trasformato come i personaggi di cui ha letto le avventure, esposto, quasi senza averne avuto consapevolezza, al cuore pulsante della grande letteratura.
L’assassinio del Commendatore, a quel punto, inizia a svelare i suoi mille volti: una riflessione, molto realistica (e attuale), sulle ferite della storia, sulla colpa e la responsabilità. Una terapia per sopravvivere ai traumi. Una guida pratica per orientarsi nel mondo delle metafore. Ma anche un racconto fantastico sui mostri che ci divorano dall’interno, sulle paure che ci sbranano nella notte dell’anima; e su come, quei mostri, possiamo vincerli: prendendoci cura di chi arriverà dopo di noi.