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Venerdí o il limbo del Pacifico
Michel Tounier è riuscito in questo libro a fondere con maestria un sistema di simboli e di miti di cui il lettore scoprirà la ricchezza, in una appassionante avventura in cui non vengomo mai meno gli elementi di suspense, di esotismo, di ignoto. (Italo Calvino)
Il libro
Venerdí o il limbo del Pacifico è la prima incursione di Tournier nella forma del romanzo filosofico-morale. Un remake di Robinson Crusoe scritta “da qualcuno che ha letto Freud, Sartre e Lévi-Strauss” (R. Queneau), ma che recuperandone esteriormente l’impostazione della trama ne capovolge radicalmente il senso. L’eroe settecentesco, che in Defoe prefigurava il colonialismo britannico, qui non riesce piú a trasformare la natura dell’isola con la sua razionalità industriosa e pianificante. Al contrario, viene iniziato dal selvaggio Venerdí verso una completa regressione allo stato “naturale”, spinto ad abbracciare una dimensione esistenziale autentica e primitiva. I simboli e i miti della cultura occidentale naufragano assieme col protagonista e ci costringono a ridisegnare con ironia le consuete mappe di navigazione. L’edizione tascabile è arricchita di un episodio inedito per la prima volta tradotto in italiano.