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Piccolo blues
Un romanzo tutto spigoli, per molti il capolavoro di Manchette, che su un sottofondo di struggente blues racconta una storia di spietata normalità.
Il libro
In auto, la notte, dopo la lunga trattativa che ti ha permesso di concludere un buon affare. Senti fame, non sai di cosa. O forse è la malinconia che ti prende. La malinconia per qualcosa che non hai mai fatto, mai vissuto. Ci fosse della musica sarebbe un blues, un piccolo blues triste come la solitudine che ti arriccia le pareti dello stomaco. Di colpo, noti qualcosa. Ti fermi per vedere meglio. Segui le note che ti si compongono dentro, niente sarà mai piú come prima.
«Manchette procede in modo cinematografico o musicale, sotto forma di sequenze ritmiche punteggiate da picchi che di norma corrispondono a scene di violenza».
Jean Echenoz
Ci sono persone che non farebbero del male a una mosca. Georges Gerfaut è una di queste, nonostante porti il nome di un rapace, il girifalco. Marito e padre esemplare, impiegato modello, ha alle spalle un’esistenza senza pecche. Cosí quando vede un’auto incidentata ai bordi della strada, si ferma per soccorrere eventuali feriti. Basta un semplice gesto per rivoltare una vita. Gerfaut si trova a essere braccato da una coppia di assassini. E neppure lui avrebbe immaginato di possedere dentro di sé la carica per controbattere, attaccare, vincere. In questo romanzo, con il quale continua la riscoperta di un autore considerato il padre del noir europeo, Manchette offre la sua personale interpretazione di un tema caro alla letteratura: la reazione di un uomo comune di fronte al pericolo. Ma c’è di piú: c’è la descrizione, spietata e tagliente, del malessere che attanaglia l’uomo contemporaneo, un malessere dal quale è possibile tirarsi fuori solo riconquistando l’istinto della bestia feroce, del rapace. Un romanzo tutto spigoli, per molti il capolavoro dell’autore, che su un sottofondo di struggente blues racconta una storia di spietata normalità.