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Manifesti del surrealismo
Il libro
«Quest’estate le rose sono azzurre; il bosco è vetro. La terra drappeggiata nelle sue fronde mi fa tanto poco effetto come un fantasma. Vivere e cessare di vivere, sono soluzioni immaginarie. L’esistenza è altrove». Con queste parole si conclude il primo Manifesto del Surrealismo, redatto da Breton nel 1924, raccolto in questo volume insieme al Secondo Manifesto, alla Lettera alle veggenti, e ad altri interventi in materia politica, ideologica e artistica elaborati dall’autore nell’arco di un trentennio. L’«altrove» che dà spazio e voce alla vera vita è il luogo dell’immaginazione sottratta «alla logica, alle norme di un’utilità «arbitraria», al giudizio espresso dallo spirito critico del soggetto. Consegnata all’assurdità immediata, alla sincerità irriflessa del pensiero parlato, si mostra, folgorante, l’immagine surrealista, capace di determinare nell’uomo «la scarica emotiva che dà realmente pregio alla sua vita».