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La strada di Swann
«Il pensiero che dovevo ormai cercar sonno mi ridestava...»
Il libro
Questa è la prima parte del romanzo di «un tempo perduto», monumento della letteratura di questo secolo, nella traduzione di Natalia Ginzburg del 1946, rivista dalla scrittrice nel 1990. Durante una notte d’insonnia, il narratore cerca di rievocare alcune immagini della propria infanzia, ma la memoria sollecitata dalla volontà non offre che immagini mutilate e insignificanti. D’ improvviso il sapore di una madeleine inzuppata nel tè gli restituisce, miracolosamente intatta, l’atmosfera di Combray, la cittadina di provincia dove ha passato molte estati della sua infanzia. «Caro, dolcissimo Proust, – scrive Giovanni Macchia nel Congedo provvisorio – tu sei stato l’ultimo erede di una tradizione che ha creduto, come fine supremo dell’uomo, nell’arte. Hai esplorato con estremo coraggio il Continente Uomo, nei suoi vizi e nei suoi ideali».