-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
La signora Bovary
«... stordita dal calore del focolare, sentiva la piú pesante noia cadere su di sé».
Il libro
«La sventurata storia di Emma Bovary è una tragedia, un fallimento totale – scrive Henry James -, ma è un fallimento che fornisce a Flaubert il materiale per il piú perfetto, il piú raccontato dei suoi aneddoti». La signora Bovary, uno dei piú celebri romanzi dell’Ottocento francese, viene riproposto nella traduzione di Natalia Ginzburg (uscita per la prima volta nel 1993), che ha scelto – come sottolinea Oreste del Buono – di «far sparire se stessa in quanto autore per servire maggiormente l’autore da tradurre». Il risultato è una traduzione che ottiene lo scopo a cui, secondo Flaubert, ogni artista dovrebbe ambire: «essere nella sua opera invisibile e onnipotente, che lo si senta ovunque ma non lo si veda mai».