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La donna dal taccuino rosso
Una boccetta di profumo Habanita, una bottiglia di Evian da mezzo litro, un fermaglio per capelli con un fiore di stoffa azzurro, una ricetta strappata da qualche rivista, tre sassolini colorati, quattro vecchie fotografie, un romanzo di Patrick Modiano... Quante cose possono stare nella borsa di una donna? Quanti sogni, desideri e paure può svelare il suo taccuino? Il contenuto di una borsa ritrovata può raccontare tutta una vita a chi sa ascoltare.
Il libro
«Se avete voglia di leggere una storia dolce, divertente, morbida come un gatto, non perdetevi questa deliziosa commedia romantica».
Véronique, Librairie Coiffard, Nantes
***
Una molletta per capelli, una boccetta di profumo Habanita, qualche vecchia fotografia, una bottiglia di Evian da mezzo litro, un fermaglio con un fiore di stoffa azzurro, una penna a sfera Montblanc nera, un paio di dadi rossi, tre sassolini sicuramente raccolti in luoghi significativi, un romanzo di Patrick Modiano con dedica, un portachiavi dorato con incisi alcuni geroglifici, un accendino, una ricetta delle animelle di vitello strappata da una rivista femminile, un burrocacao, una bustina di Efferalgan, un taccuino rosso con annotata una lunga lista di «Ho paura…» e una di «Mi piace…» Ecco cosa può esserci nella borsa di una donna, ed ecco cosa c’è in quella color malva che, un mattino, il libraio Laurent trova abbandonata su un marciapiede nelle strade di Parigi. La proprietaria, aggredita e rapinata da un ladro la notte precedente, si è rifugiata in un albergo poco distante. Prende una camera e si addormenta, convinta di non aver bisogno di cure. Il giorno successivo, però, il concierge la trova in coma e chiama subito i soccorsi. Contemporaneamente, Laurent comincia a sfogliare il taccuino della donna misteriosa. Rimane affascinato dai suoi pensieri, si perde fra annotazioni, sogni e ricordi. Gli sembra una pazzia, ma decide di cercarla. Da dove cominciare, però? L’unico indizio a sua disposizione è la dedica di Modiano, un vago «A Laure, in ricordo del nostro incontro sotto la pioggia» – scarabocchiato sul frontespizio del romanzo – che non sembra essere di grande aiuto. Almeno fino a quando Chloé, la figlia adolescente di Laurent, gli suggerirà di rivolgersi a Modiano in persona. Con la complicità – piuttosto reticente – del celebre scrittore che di mattina presto passeggia nel giardino del Luxembourg e il provvidenziale intervento di un avventore della libreria che sa decifrare i geroglifici, Laurent riuscirà a risalire all’indirizzo di Laure, a conoscerne la casa, accarezzarne il gatto, a entrare piano piano nel suo mondo, in punta di piedi. Al risveglio della donna, però, l’unica traccia che Laurent si lascerà alle spalle sarà una breve lettera di scuse, appoggiata sul letto accanto alla borsetta ritrovata e a un abito bianco con le spalline ritirato per lei in lavanderia. E se a sfuggirci tra le dita è la promessa di un nuovo amore, la ricerca non potrà che ricominciare da capo. Tra mistero, divertimento, indagine e leggerezza, un’inchiesta romantica in piena regola che racconta il tempo magico di un amore che nasce.