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Favole
Il libro
“La cicala e la formica”, “Il lupo e l’agnello”, “La volpe e la cicogna”, “Il topo eremita”, “La morte e il moribondo”: tutte le favole del poeta e scrittore francese tratte da Esopo, da Fedro, dal Romulus medievale, dai favolisti rinascimentali, in cui gli animali, assurti ad autentici protagonisti, divengono specchio e paragone del comportamento degli uomini e di coloro che li governano. La Fontaine dà vita alle piante, agli oggetti inanimati, ma soprattutto rappresenta, trasfigurate, le pene degli uomini, oppressi dal peso della vita e dall’ordine sociale. In ossequio a quanto scrisse lo stesso autore, secondo cui “le favole non sono mai quello che sembrano”.La versione di Emilio De Marchi restituisce l’arguzia e la sapida morale di La Fontaine, in una trascrizione libera di grande leggibilità. Il volume è corredato da sessantadue incisioni di Grandville.Con un saggio di Philippe Sollers.