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Zona disagio
Raccontare la propria storia, scavare nel proprio passato, può significare entrare in una «zona disagio» dove rancori, delusioni e antiche frustrazioni stanno in agguato.
Il libro
Dopo aver creato una delle famiglie piú famose d’America, i Lambert delle Correzioni, Jonathan Franzen mette in scena la famiglia Franzen. Lo fa in un’autobiografia che diverte, commuove e brilla d’intelligenza.
A quarant’anni, poco dopo la morte della madre, Jonathan Franzen ritorna a Webster Groves, il tranquillo sobborgo di St Louis dov’è cresciuto. I due fratelli maggiori l’hanno incaricato di cercare un agente immobiliare per vendere la vecchia casa di famiglia. Appena entra nelle stanze in cui ha trascorso infanzia e adolescenza, Franzen si sente un «conquistatore che bruciava le chiese e fracassava le icone del nemico». E il nemico è la famiglia. Ma questo è solo il primo impatto, perché il suo atteggiamento rivela subito un’intenzione diversa e piú profonda. Se decide di entrare nella «zona disagio» che è il proprio passato, Franzen lo fa per prolungare il gesto del padre, che ogni sera muoveva il termostato del riscaldamento di casa verso la «zona benessere». In lui l’ironia è sempre accompagnata da un movimento contrario di indulgenza e innesco emotivo.