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Voli vespertini
Salire in cima all'Empire State Building per
l'appuntamento con uno stormo di uccelli migratori,
ritrovarsi faccia a faccia con un cinghiale nei boschi
inglesi, assistere al volo nuziale di una formica
nel tragitto di ritorno dal supermercato, inseguire
la magia estiva di un firmamento di lucciole.
Ad accomunare queste incredibili esperienze è l'amore
di Helen Macdonald per il mondo non umano.
La piú importante nature writer contemporanea
ci accompagna in un'esplorazione, personale
e universale, alla scoperta della meraviglia che spesso
passa inosservata, ma sempre ci circonda: la meraviglia
della natura.
«Voli vespertini è un libro bellissimo e generoso,
un libro che offre la speranza a un mondo che ne ha
disperatamente bisogno».
Npr
«Nessun altro sa descrivere la quotidianità della natura
con la stessa intensità e bellezza».
«Slate»
Il libro
Salire in cima all’Empire State Building per l’appuntamento con uno stormo di uccelli migratori, ritrovarsi faccia a faccia con un cinghiale nei boschi inglesi, assistere al volo nuziale di una formica nel tragitto di ritorno dal supermercato, inseguire la magia estiva di un firmamento di lucciole; o ancora interrogarsi sulle analogie tra l’emicrania e i cambiamenti climatici, considerare i cigni in una prospettiva politica, cogliere le somiglianze tra nidi e incubatrici neonatali. Sono solo alcuni dei temi esplorati nei quarantuno saggi di Voli vespertini, raccolta che Helen Macdonald ha concepito proprio come una speciale Wunderkammer in cui poter riunire racconti e riflessioni sugli argomenti piú inusuali e variegati, ma attraversati da uno stesso sentimento di meraviglia per il mondo non umano.
Personali e insieme universali, questi scritti offrono una visione lucida e acuta dei nostri tempi, analizzando il modo in cui gli esseri umani si relazionano con la natura, per «trovare vie per riconoscere e amare le differenze. Per vedere attraverso occhi che non sono i nostri. Per capire che il nostro modo di guardare il mondo non è l’unico. Per pensare a che cosa potrebbe significare amare chi non è come noi. E per gioire della complessità delle cose».
Con la sua scrittura poetica e luminosa, unendo il sapere scientifico al suo talento narrativo unico, Helen Macdonald affida allora alle pagine di Voli vespertini il suo cristallino entusiasmo per quella felicità semplice e inattesa che la natura regala a chi ha la pazienza di osservarla e la capacità di ascoltarla. Perché il senso del tempo, dei ricordi, del dolore e dell’amore sembra farsi piú chiaro nelle impronte di una lepre sulla neve, nello splendore di un raggio di sole dopo un’eclissi, nel volo alto dei rondoni al calar della sera. La natura non è al mondo per dispensare insegnamenti, eppure ogni volta che ci fermiamo a guardarla impariamo qualcosa in piú su noi stessi.
«Stupendo: Helen Macdonald ci ricorda quanto meravigliosamente sconosciuto rimanga il mondo non umano ai nostri occhi».
«The Wall Street Journal»