Giulio Einaudi editore

Solar

Michael Beard, Premio Nobel per la Fisica, appartiene a quella categoria di uomini - calvi, bassi e grassi, intelligenti e infedeli, ingordi e bugiardi - che, per ragioni misteriose, attraggono certe belle donne.
O così crede, e pensarlo gli basta.
Insomma, un personaggio improbabile per la soluzione dei problemi energetici del pianeta; ma perfetto per una commedia di rara cattiveria come Solar.
Un romanzo in cui il miglior McEwan torna a mescolare sapientemente tragedia e farsa, mettendo in scena l'umanissima - e allo stesso tempo planetaria - battaglia tra cinismo e ideale, salvezza e catastrofe.

2014
eBook
pp. 352
€ 7,99
ISBN 9788858416471
Traduzione di

Il libro

Pochi altri autori riescono come McEwan a far appassionare il lettore ai destini di personaggi quantomeno discutibili, «eroi» che attraggono in misura proporzionale al disgusto che suscitano. È il caso di Michael Beard: basso, grasso, inverosimile seduttore, fedifrago patentato e marito seriale al quinto matrimonio, a poco più di cinquant’anni è ormai uno svogliato e dispotico burocrate della scienza da quando la genialità, che pure in gioventù gli valse il Nobel per la Fisica, lo ha abbandonato. Da successore di Einstein ad almanacco vivente dei sette peccati capitali (con una certa predilezione per gola e lussuria): la parabola esistenziale di Beard sembra condurlo inesorabilmente verso la malinconica contemplazione della propria decadenza. Almeno fino al giorno in cui gli viene affidato il Centro nazionale per le energie rinnovabili: tra i suoi sottoposti non tarda a mettersi in luce un giovane, Tom Aldous, tanto brillante quanto ingenuo (almeno agli occhi del cinico Beard) nella sua aspirazione a «salvare il mondo». Eppure il progetto di Tom non è così campato per aria se, come dice, la sua scoperta è in grado di risolvere una volta per tutte i problemi energetici del pianeta. L’incontro tra il giovane ricercatore e il maturo scienziato avrà sviluppi inaspettati come solo un abile (e malizioso) architetto del romanzesco quale è McEwan riesce a concepire: un intreccio che, lungi dall’essere fine a se stesso, è l’occasione per un confronto spietato con una morale collettiva indifferente, al di là degli slogan, ai rischi del riscaldamento globale.
Con Solar è come se l’autore inglese rivedesse il detto di Marx: tragedia e farsa non devono darsi necessariamente in successione, ma possono riverberarsi l’una nell’altra nello stesso momento. Ciò che condividono, e verso cui entrambe tendono, è la catastrofe: sia essa quella individuale di un uomo ridicolo, o quella planetaria di un’umanità che si autocondanna all’estinzione.

«Un’opera incredibilmente riuscita, forse la migliore di McEwan ad oggi».
Financial Times

«In Solar, McEwan fa sfoggio di una giocosità, di uno humour, di una varietà di stili che non avevamo mai visto prima».
Spectator

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