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Presenza
Pur diversissimi l'uno dall'altro, i sei racconti di Presenza, tra gli ultimi lavori di Arthur Miller, sono accomunati da due temi in qualche modo contrapposti: sesso e morte. L'incontro dei corpi è infatti descritto come qualcosa che annebbia ma vivifica, come un rapimento estatico che seppure solo fugacemente dà l'illusione di poter beffare la dissoluzione fisica, e dunque può assumere una dimensione insieme bestiale e sacrale, come nel racconto che dà il titolo alla raccolta.
Il libro
Il punto di vista è sempre maschile, ma l’età e lo status sociale dei protagonisti variano. Il ragazzino che vuole adottare un cane in Bulldog viene sedotto da una donna appena conosciuta ed entra cosí nell’inebriante mondo degli adulti. In Il manoscritto nudo uno scrittore in crisi artistica e personale cerca di ritrovare l’ispirazione scrivendo sul corpo di una giovane reclutata con un annuncio su un giornale. E un volto sorridente sotto l’ampia tesa di un cappello di paglia nera è l’immagine della moglie che, a distanza di anni dalla sua morte, Mark Levin conserva impressa nella memoria. Quel giorno, mentre la guardava allontanandosi a bordo dell’auto di un conoscente, aveva deciso di amarla di piú. E quella notte ne aveva riscoperto il corpo nella luce lunare che inondava la loro camera d’albergo a Haiti. C’è il dolore personale del lutto e della nostalgia in La distilleria di trementina, ma anche quello collettivo del naufragio delle speranze e degli slanci, come il tentativo nobile e al contempo sciocco di improvvisare un impianto di produzione in un’area già condannata dall’avidità dei potenti di turno.