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Miele
«Ian McEwan è uno dei più grandi narratori letterari
oggi viventi».
James Wood, «The New Republic»
***
Per Serena Frome, bella figlia di un vescovo anglicano,
l'avventura sta tutta nei romanzi che divora
uno dopo l'altro per sfuggire alla noia. Ma quando
l'agenzia d'intelligence britannica MI5 la ingaggia
come spia al servizio della guerra fredda,
per lei il rischio e la passione si trasferiscono
dalla carta alla vita.
«Miele» è il nome in codice dell'operazione cui deve
prendere parte, Tom Haley quello del romanziere
che ha il compito di adescare. Dovrà avvicinarlo,
coprirlo di quattrini e segretamente assoldarlo
alla causa dell'Occidente. Dovrà batterlo sul suo
stesso terreno, quello della finzione. Non tradirsi.
Non fidarsi. E perderà.
Il libro
La prima voce narrante femminile di McEwan dall’epoca di Espiazione, Serena Frome, è una figlia degli anni Sessanta senza slogan né rivoluzioni, una figlia borghese cresciuta dal padre vescovo entro i confini protetti di una cattedrale, lontana dalle inquietudini politiche e sociali che sferzano la Gran Bretagna dei primi anni Settanta. La sua iniziazione al mondo si compie attraverso un amante maturo, docente di storia e amico personale del ministro dell’Interno, che a Serena insegna ad accostare il giusto vino al giusto cibo e a contemperare la baldanzosa lettura di Solzenicyn con quella approfondita di Churchill, e che, prima di sparire misteriosamente dalla sua vita, le spezza il cuore e le regala un mestiere: un incarico all’MI5.
Che cosa possono volere ai piani alti della prestigiosa agenzia d’intelligence britannica da una bionda ragazza di buona famiglia con una mediocre preparazione matematica faticosamente rimediata a Cambridge e una prodigiosa, ancorché superficiale, rapidità di lettura? Farne una pedina nella cosiddetta “guerra fredda culturale”: Serena parteciperà all’operazione “Miele”, con la quale l’agenzia intende finanziare occultamente scrittori ritenuti affini alla causa dell’Occidente trasformandoli in inconsapevoli agenti della propaganda anticomunista. Il candidato ideale è individuato in Tom Haley, promettente autore di alcuni apprezzati racconti e di qualche articolo critico nei confronti del blocco sovietico. Serena s’immerge nel suo mondo: l’amore per Spenser e la grande letteratura, l’impianto narrativo dei suoi scritti, la forza espressiva. Dei suoi racconti s’innamora subito, dell’uomo poco dopo. E per lei cominciano i guai: a quante menzogne può reggere un amore? Come travestirsi di fronte al sentimento che più di ogni altro denuda? Quanto a lungo i servizi segreti più efficienti d’Europa tollereranno un simile groviglio? E quando la Storia bussa e spinge tutto intorno, poi, come proteggere i confini del proprio piccolo mondo fittizio? McEwan mescola volentieri le carte di realtà e finzione: i camei che ritaglia fra le pagine – lo scrittore Martin Amis, l’editore Tom Maschler, il critico Ian Hamilton – hanno la vividezza dell’autobiografia e i racconti di Tom Haley assomigliano molto ad altrettante versioni di opere giovanili dell’autore… Seguire e distendere ciascun filo e attendere che formino il quadro dello stupore è un piacere che nessun autore più di McEwan sa regalare.