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Maximum City
Il ritratto di una città, una delle più grandi del mondo, attraverso le voci dei suoi abitanti. Dalla malavita al cinema di Bollywood, dal mondo delle ballerine di night-club agli scontri tra la comunità indù e musulmana. Un libro vasto e labirintico come la metropoli che racconta, ricco di vita, storie, emozioni, e ricordi personali.
Il libro
Mehta scrive con un talento dickensiano per i personaggi, i dettagli e i casi della vita, ma la sua voce è completamente moderna… Uno dei più intimi e coinvolgenti ritratti di un luogo che abbia mai letto.
Jhumpa Lahiri
Straordinario… La qualità investigativa del reportage di Mehta, l’abilità con cui persuade gangster e assassini a raccontare le loro storie, sono sorprendenti. È il miglior libro scritto finora su questa grande metropoli in rovina, e merita assolutamente di essere letto.
Salman Rushdie
Il 14 aprile 1944 un mercantile inglese che ufficialmente trasportava balle di cotone s’incendiò nella rada di Bombay e venne rimorchiato in porto per facilitare le operazioni di spegnimento del fuoco. Le autorità portuali non sapevano che la nave aveva un carico segreto, munizioni e lingotti d’oro e d’argento. Quando l’incendio raggiunse gli esplosivi, il mercantile saltò in aria uccidendo duecentonovantotto persone. Poi, come racconta Suketu Mehta, «cominciò a piovere». Su tutta la città piovvero detriti, mattoni, travi d’acciaio, membra e torsi umani, e naturalmente oro e argento.
Al centro dello stemma della Bombay di Mehta campeggiano le immagini dell’esplosione e della disseminazione. Esplosione demografica, esplosione dei conflitti tra etnie e religioni, frammentazione del tessuto urbano e sociale. Bombay è uno dei luoghi in cui la modernità esplode e si trasforma in una realtà di contrasti che abbagliano e inquietano. Anche le figure dell’immaginario occidentale si ripresentano esasperate nella forma e moltiplicate nel numero. Tutto, a Bombay, è eccesso.
Mehta sceglie il modo più affascinante ed efficace per raccontare la città: ricostruire con il talento del grande narratore i mille romanzi che s’intrecciano nelle strade della metropoli, giorno per giorno. Così entrano in scena Sunil, il teppista indù che un giorno dà fuoco a un musulmano e ottiene gloria e fortuna; Ajay Lal, il poliziotto onesto in un mondo di corrotti; Monalisa, la ballerina del beer bar che sa come condurre il gioco della seduzione; Mohsin, il killer della malavita che vorrebbe un giorno sposarsi per amore. E naturalmente gli attori della più grande industria cinematografica del mondo, quella di Bollywood, dove la vita della città viene rimasticata e digerita per diventare leggenda. Gangster, politici, ballerine, attori, affaristi, prostitute: i personaggi di Maximum City cercavano il loro autore e l’hanno trovato.