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Maschio bianco etero
«La volete sapere una cosa? Ogni volta che sganci un reggiseno e senti quel paio di tette sconosciute che ti cascano tiepide addosso, ti senti immortale. È come scrivere un libro. È come dare un bacio in fronte al padreterno, cazzo».
Il libro
Kennedy Marr è un donnaiolo, un egocentrico, un narciso. È uno scrittore inglese di successo, uno di quei bastardi cui il destino ha servito le carte migliori. Vive a Hollywood e ha scoperto quanto sia un posto meraviglioso per coltivare i suoi tanti eccessi. Nulla al mondo lo convincerebbe a lasciare la California. Kennedy non ha però considerato l’Agenzia delle Entrate e il fatto che non scrive una riga da cinque anni. Sarà costretto ad accettare un sostanzioso premio letterario, anche se ciò vorrà dire passare un anno in un college britannico a insegnare scrittura creativa a dei ragazzini senza talento. Soprattutto però tornare a casa significherà doversi confrontare con i fantasmi di un passato che non avrebbe mai voluto ricordare. Sarebbe troppo per chiunque, figuriamoci per Kennedy Marr… Dopo lo strepitoso Gesú Cristo di A volte ritorno, John Niven inventa un altro personaggio scorretto, irresistibile e sopra le righe, un uomo capace di fare a pezzi la reputazione del maschio contemporaneo.