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Longbourn House (versione italiana)
C'era una volta la famiglia Bennet: un padre distratto,
una madre soffocante e cinque figlie da maritare.
Jane Austen ne racconta magistralmente i signorili
affanni in Orgoglio e pregiudizio, ma tace sulla servitú
che dall'alba a tarda notte si affaccendava perché
la conversazione in salotto scorresse serena.
Jo Baker svela una metà del mondo popolata di ombre
che, mentre cucinano e puliscono per gli altri, vivono
vite e nutrono speranze proprie. E che sotto gli abiti
di seconda mano nascondono segreti, ferite e passioni
non meno intense di quelle che animano i piani superiori.
Il libro
Sarah è a servizio a Longbourn House da quando era bambina, ma non si è ancora rassegnata a certi compiti ingrati quali lavare la biancheria e svuotare i pitali dei signori. Questa pesante routine senza svaghi la opprime: non vuole accontentarsi di mandare avanti la casa d’altri come Mrs Hill, la governante, fa da sempre. Perciò, quando un giorno di settembre Mr Bennet assume a sorpresa un nuovo valletto, la gioia per la novità è grande. James ha il fisico asciutto e gli avambracci scuriti dal sole. Lavora di buon umore, fischiettando, ed è gentile, ma dà poca confidenza. Sembra sapere tante cose, eppure sul suo passato è stranamente vago. Ama i cavalli e dorme nel solaio della stalla: lí, su una mensola, ha dei libri e, sotto il letto, una sacca scolorita piena di conchiglie. È un mondo intero quello che apre per Sarah, una nuova geografia di orridi, vallette in fiore e campi di battaglia. Ispirato al non detto di Orgoglio e pregiudizio, Longbourn House ricostruisce con tono brioso la vita della servitú nell’Inghilterra di inizio Ottocento, facendo emergere tra le righe la fatica e le disuguaglianze su cui si reggeva il bel mondo. All’interno di questo affresco storico, che oltre alla campagna dell’Hertfordshire include la Spagna sconvolta dalle guerre napoleoniche e i porti commerciali sull’altra sponda dell’Atlantico, Jo Baker dona pensieri ed emozioni autentici alle ombre che nel celebre romanzo di Jane Austen si limitavano a passare sullo sfondo rapide e silenziose.
***
«Un trionfo: uno splendido tributo all’originale austeniano ma, quel che piú conta, una gioia in sé. Longbourn House riesce nel difficile compito di stimolare l’intelletto mentre scalda il cuore».
«The Guardian»
«Alcuni scrittori ti fanno capire che sei in buone mani fin da subito, e Jo Baker è tra questi».
«The Independent»