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L’esclusiva
«Di questi tempi la fama era quasi mortificante. Non riusciva a capire come mai tanta gente non avesse di meglio da fare che starsene seduta inebetita davanti ai programmi culturali in seconda serata. Ovunque andasse la riconoscevano - tassisti, direttori d'albergo, negozianti, ospiti ai vernissage delle gallerie d'arte, passanti. Un operaio in smanicato arancione, con i tubi delle impalcature in spalla, nei pressi della clinica del suo terapeuta in Wimpole Street si era sfiorato il casco in segno di saluto e aveva aggiunto a voce alta: - Non smetta di scrivere!»
Annalena McAfee, L'esclusiva
***
Honor Tait è «la decana del giornalismo britannico»,
ha vissuto mezzo secolo di reportage d'assalto là dove
si è fatta la Storia e ha un bagaglio zeppo di mariti,
conoscenze e segreti; Tamara Sim sforna pezzi a tinte
forti sulle pop star del momento in attesa dell'esclusiva
che la sollevi dalla mediocrità. Quando l'inesperta
Tamara è chiamata a restituire in un'intervista
di quattromila parole la vita e l'opera della maestosa,
algida, affascinante Tait, il confronto sembra
tramutarsi in scontro fra vecchio e nuovo, fra nobili
fini e miseri mezzi, fra l'informazione impavida
e onesta del passato e il pettegolezzo usa e getta
del presente.
Ma, oggi come ieri, la penna si rivela un'arma potente,
più efficace della spada nello sgretolare facciate
impeccabili, e da maneggiare con cura per non farsi
male.
Il libro
***
Alla soglia degli ottant’anni la più riverita penna del giornalismo britannico, Honor Tait, famosa tanto per un cinquantennio di reportage scottanti dai più importanti scenari internazionali, quanto per le rutilanti frequentazioni culturali e mondane, si appresta a dare alle stampe la sua ultima fatica. Per un infelice qui pro quo, a intervistarla per conto del prestigioso supplemento culturale «S*nday» viene spedita la ventisettenne Tamara Sim, contrattista precaria per il settimanale di costume «Pssst!» e reginetta delle classifiche dell’in e dell’out fra i vip della tv.
L’anno è il 1997, il limitare di un’intera epoca, quando l’utilizzo via via più massiccio di internet sta per rivoluzionare definitivamente il modo d’intendere l’informazione. L’incontro fra due donne tanto diverse diventa anche scontro fra antitetici approcci al giornalismo: quello impegnato, di prima linea di Honor, sicura di sé sui principali teatri bellici dal secondo dopoguerra in avanti, da Norimberga alla Corea, dalla Spagna al Vietnam, ma altrettanto a suo agio accanto a Jean Cocteau o a Picasso, e perfino a braccetto di divi di Hollywood come Frank Sinatra ed Elizabeth Taylor; e il gossip selvaggio in cui sguazza Tamara, ochetta sbadata e un po’ ignorante che, anziché fra le pieghe della Storia, per mestiere fruga fra le lenzuola e negli armadietti dei medicinali delle celebrità pop, e, per cercare di sbarcare il lunario, trucca gli scontrini dei rimborsi spese.
Insomma, Martha Gellhorn incontra Bridget Jones, e l’esito sarebbe scontato. Non fosse che a legare l’improbabile duo c’è la comune determinazione a raggiungere il proprio obiettivo: per Honor, riscrivere dopo cinquant’anni l’articolo sulla liberazione di Buchenwald che le era valso il Pulitzer; e per Tamara, trovare lo scoop che la sottrarrà al sottobosco dei tabloid per trasformarla in una firma. La sua occasione sembra presentarsi quando la Sim scorge la grande vecchia in compagnia di un bel giovane che la persistente fama di Messalina di Honor le suggerisce essere il suo amante.
L’intervista esclusiva che riesce a strappare al ragazzo porterà Tamara dove non credeva di voler andare e avrà ripercussioni lontane e imprevedibili che avvicineranno le due donne fra loro ed entrambe alla verità.
***
«Un romanzo che avvince… McAfee ha un talento particolare per il dettaglio e una comicità pungente».
«The Times»
«Una scintillante commedia tragica».
«Daily Mail»