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La via del tabacco
La tenebrosa storia di una famiglia di poveri bianchi della Georgia, in cui la fame e i sentimenti primordiali vincono su qualsiasi senso morale. Il ritorno di un classico della narrativa americana.
Il libro
Erskine P. Caldwell è uno di quegli scrittori americani diventati leggenda e poi dimenticati: la durezza estrema con cui racconta la vita povera del Sud rurale, e che mal si concilia con le facili rappresentazioni del Sogno americano, non sempre è piaciuta alla critica benpensante (i suoi libri furono censurati piú volte). Vero protagonista della storia è un modesto fazzoletto di terra cui è legata la sopravvivenza della famiglia Lester: Jeeter non vuole andare a lavorare in fabbrica e si ostina a coltivare cotone; la moglie Ada ha come unica aspirazione un vestito e un cappello nuovi; la piccola Pearl, dodicenne, cerca di sfuggire alle attenzioni di un marito cui è stata venduta; Dude è il figlio un po’ scemo sposato con Bessie, la predicatrice. Nessun sentimentalismo, nessun facile pietismo: tutti i personaggi della Via del tabacco parlano il linguaggio della miseria materiale e morale e mettono a nudo gli strati più segreti di una vita che non lascia nessuna possibilità di riscatto. Caldwell racconta con un linguaggio asciutto e un dialogo incalzante una storia tanto cruda e vera da sembrare tragicamente insensata e surreale.