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La foresta
Le automobili corrono a fianco dei cavalli, il petrolio comincia a sgorgare in mezzo ai campi coltivati. Il mondo cambia, gli uomini no. E Lansdale ne racconta come nessun altro i lati piú nobili e grotteschi, piú comici e tragici.
Il libro
Dopo aver perso entrambi i genitori durante un’epidemia di vaiolo, Jack Parker ha deciso di lasciare il Texas per trasferirsi in Kansas. Ma sulla strada incrocia una banda di fuorilegge che gli uccidono il nonno e rapiscono Lula, la sua sorella minore. Jack si mette allora sulle loro tracce, accompagnato da una squadra di cacciatori di taglie che piú insolita non potrebbe essere: un nano colto e melanconico, dalla mira infallibile; un nero gigantesco, che si guadagna da vivere scavando fosse; una giovane prostituta dalla lingua lunga e il cuore d’oro; uno sceriffo con la faccia e il corpo coperti di cicatrici. La foresta è un viaggio in un’America del primo Novecento che somiglia molto a quella di oggi. Un romanzo spaventoso e divertentissimo al tempo stesso, come se i fratelli Grimm e Mark Twain si fossero uniti per scriverlo.
***
«Non serve a niente aspettarsi dagli esseri umani piú di quanto siano in grado di dare. Suppongo che non dovrei odiarli tutti, perché sarebbe come odiare l’acqua perché è bagnata, o la polvere perché è secca. Ma li odio comunque, e anche con un certo orgoglio».