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La cresta dell’onda
A cinquant'anni dal suo esordio Thomas Pynchon rimane la voce piú lucida, ironica e illuminante del romanzo americano contemporaneo. Tra frodi e delitti, terrorismo e spionaggio informatico, l'encefalogramma allarmante del nuovo millennio.
Il libro
New York, 2001, nel breve intervallo tra il crollo delle società dot-com e l’11 settembre. Maxine Tarnow, separata, due figli da crescere, ha una piccola agenzia di investigazioni a Manhattan, specializzata in frodi. Da quando le hanno tolto la licenza può permettersi di fare il mestiere come piú le aggrada, girando con una Beretta, frequentando un mondo ai margini della legalità, dedicandosi a piccole operazioni di hackeraggio. Mentre indaga su una società specializzata in servizi di sicurezza informatici e sul suo direttore, uno stravagante miliardario che si è arricchito con la bolla speculativa di fine millennio, Maxine si imbatte in una serie di delitti, e in una realtà sotterranea fatta di spacciatori che viaggiano su barche a motore in stile art déco, nostalgici hitleriani, liberisti sfegatati, mafiosi russi, blogger, imprenditori. Un mondo che, come sempre nei romanzi di Pynchon, è tanto piú vero e vicino a noi quanto piú sembra solo il frutto della sua sfrenata e geniale fantasia.
***
«Leggendo La cresta dell’onda, lacerati dalla sua triste bellezza e dalla comicità irresistibile di tanti passaggi, si finisce per considerarlo il vero romanzo sull’11 settembre. Un libro necessario, che la storia letteraria attendeva da tempo».
«Slate»
«Un libro esemplare, affascinante e divertentissimo…»
Jonathan Lethem, «The New York Times Book Review»