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Invito alla meraviglia
Curiosità, originalità, ispirazione: parole chiave per ogni romanziere. Ma non meno importanti per chi si occupa di scienze esatte. L'autore di Sabato e Solar, La ballata di Adam Henry e Macchine come me esplora e celebra da tempo gli inediti punti di convergenza fra «due nobili e distinte forme di indagine sulla nostra condizione umana», la letteratura e la scienza. Questa volta ce li racconta in cinque saggi acuti e graffianti che ci invitano a trarre meraviglia e piacere anche dal fallimento, così da goderci il «sublime trionfo della creatività umana».
Il libro
Molti dei romanzi di Ian McEwan, da Sabato a Solar fino a Macchine come me, attingono a campi specialistici solitamente preclusi ai profani. Non vi è dunque da stupirsi se nei cinque saggi qui raccolti l’autore sceglie di sottolineare i punti di convergenza, anziché le discrepanze, fra due forme di indagine della realtà, la letteratura e la scienza, tradizionalmente ritenute distanti se non incompatibili. Se in L’originalità delle specie la connessione è individuata nel comune anelito alla priorità, in Una tradizione parallela si evidenzia la necessità condivisa di un canone di riferimento. E in Letteratura, scienza e natura umana è la relazione fra ciò che tutti gli esseri umani hanno in comune e ciò che li distingue, o più precisamente fra genetica e cultura, a fare da trait d’union fra i saperi. Il proliferare di credenze parascientifiche e parareligiose sul tempo dell’inizio e della fine, esplorate in Blues della fine del mondo, dimostrerebbe una pulsione di collettività nelle cose ultime, ma è in definitiva all’Io, con le sue infinite sfaccettature in ambito letterario e neuroscientifico, che tutto si riconduce. È la penna del grande romanziere a fare di una storia di scoperte scientifiche lunga due secoli, da Darwin a Dawkins, un «sublime trionfo della creatività umana».