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Il mondo sfolgorante
Harriet Burden, moglie di un gallerista d'arte di fama e artista a sua volta, si sente vittima di un pregiudizio misogino che la vuole relegata a un ruolo subalterno. Harriet sceglie cosí di farsi conoscere al mondo sotto pseudonimo «assumendo» tre giovani e talentuosi prestanome per affrontare la rutilante scena newyorkese. Ma la maschera, come ogni maschera, può proteggere o soffocare, e ancora una volta a vincere è la realtà dell'apparenza.
Il libro
Anton Tish, Phineas Eldridge e Rune sono tre artisti di successo. Tra il 1999 e il 2003 hanno stupito New York con un ciclo di esposizioni rivoluzionarie, acclamate dal pubblico e dalla critica. La verità, però, è che dietro ai tre giovani talenti e al loro lavoro si nasconde una donna, Harriet Burden. Le mostre che li hanno resi celebri, all’apparenza del tutto indipendenti, fanno in realtà parte di un unico arco creativo, un esperimento in bilico tra autoaffermazione e vendetta, un gioco di maschere e rimandi orchestrato da Harriet per scardinare, finalmente, le logiche di un establishment che le ha sempre negato ogni riconoscimento, un mondo in cui sessismo e razzismo continuano a rappresentare una costante. La verità verrà a galla solo dopo la morte dell’artista, grazie a un vero e proprio lavoro investigativo che sfocerà in un libro – Il mondo sfolgorante, appunto -, un puzzle di testimonianze, pagine di diario e interviste che cercheranno di risolvere l’enigma dell’identità di Harriet, tra mistero e disastro, genio e disperazione.
***
«Il miglior romanzo che Siri Hustvedt abbia mai scritto: un’opera elettrizzante, una protagonista travolgente, titanica anche nell’errore. Un coro di voci, oscure e magnetiche, orchestrate con impareggiabile maestria».
«The Washington Post»
«Incandescente… La piú grande vittoria della Hustvedt non sta nell’aver portato in scena il femminismo ma nell’aver creato personaggi vivi per cui dolersi e soffrire. È un romanzo che impegna ogni fibra del corpo umano, soprattutto il cuore».
«The Boston Globe»