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Il Mago
Un romanzo su Thomas Mann che si legge come un romanzo di Thomas Mann. Una visione intima e insieme epica del grande scrittore tedesco, premio Nobel nel 1929. Un ritratto di elaborata sensibilità, in cui si riflette l'inquieto smarrimento del ventesimo secolo.
Il libro
«Il Mago raggiunge un risultato notevole: quello di farsi leggere come un romanzo che Thomas Mann avrebbe potuto scrivere prendendo spunto dalla propria vita. […] È un ritratto letterario fresco, puntuale e illuminante. E c’è da credere che Mann lo avrebbe approvato».
John Banville
«Come tutto ciò che nasce dalla magistrale penna di Colm Tóibín, Il Mago è il risultato di una grande forza immaginativa: godibilissimo nella lettura ed erudito, sofisticato e scaltro, pienamente compiuto».
Richard Ford
Cresciuto tra le comodità e i privilegi borghesi della Lubecca di inizio Novecento, il giovane Thomas Mann si avvia, non senza difficoltà, a intraprendere la sua carriera letteraria. La famiglia, infatti, lo vorrebbe impiegato in una compagnia di assicurazioni, non ravvisando in lui il talento che invece viene riconosciuto al fratello Heinrich. Per giunta la sensibilità artistica di Thomas si accompagna a un modo intenso e appassionato di vivere i rapporti familiari e sociali, con slanci tuttavia non sempre compresi o corrisposti. Il matrimonio con Katia Pringsheim – ram- polla di una facoltosa famiglia ebrea di Monaco nel cui salotto si incontra l’élite culturale del Paese, e gemella del conturbante Klaus – sembra capace di disciplinare le energie emotive e creative di Thomas, portandogli in dono la paternità di sei figli e una cornice di normalità entro cui poter esprimere la propria urgenza narrativa e scongiurare lo stigma che altrimenti la sua omosessualità gli attirerebbe. Intorno alla quotidianità di casa Mann si muovono familiari e conoscenti, figure tratteggiate per ciò che sono e per ciò che suscitano nella mente, nel corpo e nell’animo del Mago – come i figli si divertono a chiamarlo – e che spesso si traducono nei personaggi degli acclamati romanzi che Thomas continua a scrivere seguendo una metodica ed eremitica routine. Gli anni della fama letteraria di Mann, prima e dopo il premio Nobel per la Letteratura del ’29, coincidono tuttavia con l’ascesa di Hitler al potere e con la sua trasformazione da potenziale minaccia a carnefice. L’anticamera della Seconda guerra mondiale e delle persecuzioni naziste è per la famiglia Mann l’inizio di un esilio che li porterà dalla Germania agli Stati Uniti, passando per Svizzera, Francia e Svezia. La loro vita intrinsecamente romanzesca – gioie e tragedie, nascite e morti, passione e disperazione – si intreccia con i grandi stravolgimenti e i grandi personaggi della storia del Novecento, da Mahler a Einstein, creando coincidenze e collegamenti che amplificano la biografia personale in una biografia «totale», mentre il protagonista continua a interrogarsi sulla natura, l’autenticità e l’adeguatezza delle proprie idee ed emozioni, anche quando – ricongiungendosi con la sua patria – la troverà sfigurata dall’irreparabile orrore della guerra.