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Il ghiaccio fra le mani
Jeannot è riapparso dopo trent'anni passati a fuggire
ai suoi demoni, con l'unica compagnia delle ossa
dell'uomo che ha ucciso due volte. È tornato per
reclamare la sola donna che abbia mai amato, strapparla
al bosco e alle creature che lo abitano. E poco importa
che Martine sia morta: Sawgamet si trova al confine che
divide il mondo degli uomini dal mistero insondabile
ed eterno della foresta e del ghiaccio.
Una storia che ha il passo lungo del mito e l'incanto
del fantastico, e mette in contatto il lettore con territori
profondi dove vivono entità più antiche della Storia,
dove giacciono verità universali. Dove nascono i sogni.
Il libro
Jeannot è tornato. Dopo trent’anni in cui ha vagabondato per le foreste insieme alle ossa dell’uomo che ha ucciso due volte e il ricordo di un cane che cantava agli spettri, Jeannot è tornato. È tornato nel villaggio che aveva fondato lui stesso, anni prima: un manipolo di cercatori d’oro e taglialegna, di uomini impastati di coraggio e disperazione che hanno strappato quel brandello di terra alle silenziose immensità delle foreste del Nord canadese.
Ma ciò che la maggior parte degli uomini scambia per silenzio è la voce delle creature che abitano le accecanti tenebre della neve: loup-garou e ijirait, mutaforma e divinità indiane, streghe del mare e il misterioso caribù dorato. Jeannot ne distingue le voci, ne conosce i nomi e le magie. Ma è tornato troppo tardi, dopo che il figlio Pierre e la nipotina sono stati inghiottiti dal fiume, forse a causa di una maledizione che grava sul patriarca: il ghiaccio non dimentica e il bosco pretende sempre qualcosa dagli uomini che hanno l’audacia – o la follia – di sfidarlo.
Da quali demoni (non solo interiori) sta fuggendo Jeannot? Cosa successe a Pierre e alla sua mano mozzata, o quale destino attende Stephen, l’ultimo discendente della famiglia e narratore di questa storia composta di mille storie? L’unica cosa che si sa, per ora, è che Jeannot è tornato per uno scopo: far rivivere la moglie morta.
Perché Il ghiaccio fra le mani è la storia di un villaggio e di tre generazioni, di uomini e dèi, di spettri e animali, di vivi e morti. Ma soprattutto è la storia di amori così forti da attraversare le foreste del tempo, di corpi che nell’abbraccio danno fuoco ai ghiacci eterni.
Zentner racconta i legami misteriosi e sfuggenti che uniscono il cuore della natura più selvaggia a quello degli uomini, e lo fa come se un García Márquez del Nord raccontasse una sinistra fiaba dei fratelli Grimm: il buio di una foresta impenetrabile, il gelo di una strega dei ghiacci, la paura di una tormenta imminente. Ma tutto ciò viene, a ogni pagina, illuminato dall’amore di personaggi così reali che nessun lettore avrà il coraggio di abbandonarli nella tormenta.
***
«Certi scrittori impiegano un’intera carriera a scrivere un romanzo come questo. Zentner ce l’ha fatta al primo colpo».
«National Post»
«Zentner ha creato uno dei personaggi più originali e interessanti degli ultimi anni, una figura degna di Gabriel García Márquez».
«The Washington Post»