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Elegia per un americano
Come in una ghost story della psiche umana, una famiglia monca e lacerata dal lutto affronta lo smarrimento e il senso di perdita di un mondo sfuggito al controllo, nella New York post 11 settembre, e infestato da fantasmi che si rifiutano di tacere. Elegia per un americano è la cronaca di un anno di lotte interiori e disperate speranze, alla ricerca di una possibile «reincarnazione in vita».
Il libro
Erik Davidsen, psicanalista divorziato e troppo coinvolto dai propri pazienti, e la sorella Inga, tormentata studiosa di filosofia vedova di uno scrittore geniale e dannato, trovano fra le carte del padre appena defunto l’inquietante lettera di una donna sconosciuta, che sembra far cenno a una morte misteriosa. Decisi a non lasciar cadere quel fragile indizio di un lato oscuro nella vita ordinata e apparentemente impeccabile del padre, stimato storico delle migrazioni originario della Norvegia, Erik e Inga devono affrontare scoperte impreviste e dipanare dolorosi segreti mentre calano il loro lutto privato in quello pubblico in una New York reduce dall’11 settembre, dove la sofferenza si annida in ogni cuore, le verità si fanno di giorno in giorno più sfuggenti e un lancinante senso di perdita stringe tutti nella propria morsa.
Con una scrittura ammaliante, percorsa da uno struggimento sordo e persistente, Siri Hustvedt segue i suoi protagonisti nel corso di un anno: Inga, perseguitata da una giornalista ostile decisa a rendere pubblica un’inconfessata relazione adulterina del celebre marito, ed Erik, innamorato della sua nuova inquilina Miranda, un’illustratrice giamaicana sensuale e sfuggente con una figlia estrosa come un folletto e un ex fidanzato poco raccomandabile. Diviso fra un utopico futuro insieme a Miranda e un enigmatico passato che non è quello che sembra, trascinato di segreto in segreto e di mistero in mistero, Erik si trova coinvolto in modo sempre più intimo nella ricostruzione della vita del padre, nelle fragilità della sorella e dell’eterea nipote traumatizzata dal crollo delle torri gemelle, nelle afflizioni dei suoi pazienti e nelle proprie solitarie riflessioni su sogni, ricordi e desideri.
In questo romanzo sui rapporti fra genitori e figli, fra storia sociale ed esistenze individuali, fra vita della mente e vita del cuore, un ricco mosaico di storie va a comporre l’ambizioso ritratto di una generazione di newyorkesi decisi a fare i conti con la realtà sin nelle più profonde pieghe dell’animo, scavando in se stessi e nel proprio tempo con i soli strumenti dell’intelligenza e del talento.