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Diario di un’idiota emotiva
Se l'inferno è un luogo allegro, punk, un po' trucido, sessualmente perverso, allora è come il condominio dove vive Zoe, la protagonista di questo romanzo comico e disperato sullo sfondo di una New York allucinata tra tossici, sessuomani, postini cibernetici, ladri e puttane: «veri idioti anonimi che annaspano in un mondo oscuro e crudele».
Il libro
Zoe vive in un microtugurio, per vivere scrive pornografia «impegnata», sceneggia telefonate hard, ma il suo lavoro fisso è receptionist in un locale sadomaso. Quello che state per leggere è il suo diario: una scanzonata, divertente discesa nei sobborghi mentali di una ragazza in bilico tra disgregazione mentale e sgretolamento emozionale. Lontano dalla cupezza decadente di tanta letteratura dell’emarginazione giovanile, Zoe racconta il suo universo come se fosse il migliore dei mondi possibili e induce nel lettore un’irrefrenabile simpatia umana per le sue imprese disperanti. Tra amori disastrosi, amicizie pericolanti, un viaggio in Marocco a casa degli Abdoul, riunioni disintossicanti con i sex-alcolisti anonimi, i continui traslochi da una casa, da uno stato, da un continente all’altro, Zoe ripercorre le tappe di una candida e bizzarra iniziazione alla vita.