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Considera l’aragosta
In questo imperdibile saggio, tratto dall'omonima raccolta uscita in Italia nel 2006, Wallace ci parla del dolore, delle sofferenze che infliggiamo agli animali, di che cosa significa "cibarsi", senza mai risultare provocatorio né moraleggiante. E si conferma non solo come il piú fine ritrattista dell'America contemporanea, ma anche come una penna dotata di un'intelligenza e una sensibilità inarrivabili.
Il libro
Nell’agosto del 2003, la rivista “Gourmet” affida a David Foster Wallace un reportage sul Festival dell’aragosta del Maine. Considerata una delle migliori feste a tema gastronomico del mondo, si tratta di un evento enorme, con un’affluenza di centomila persone e un consumo di oltre undicimila chili di aragosta appena pescata.
È un’esperienza che permette a Wallace di raccontare, nel suo modo esilarante e al tempo stesso limpidamente analitico, un insolito frammento di America; ma lo lascia anche turbato: di fronte alla Pentola per aragoste piú grande del mondo, che può cuocere – vivi – piú di cento crostacei alla volta, Wallace arriva a farci delle domande scomode, e a chiederci perché proprio non vogliamo farcele, quelle domande. Per esempio: è giusto bollire una creatura senziente solo per il piacere delle nostre papille gustative?