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Colibrí Salamandra
«Una mattina d'inverno come tante, in una città
del Pacifico nordoccidentale. Dove, di preciso?
Non te lo dirò. Chi sono? Non te lo dirò.
Non di preciso. Ma chiamami pure Jane.
Jane Smith, se ti viene comodo.
Sono qui per mostrarti come finisce il mondo».
Jeff VanderMeer dopo l'Area X ci conduce in un
nuovo, misterioso territorio sull'orlo dell'apocalisse:
il nostro presente.
Il libro
«Se mi stai leggendo fa’ conto che io sia già morta». Jane è un’analista specializzata in cybersecurity. Un giorno, nel suo caffè di fiducia, riceve una busta dal barista. Qualcuno l’ha pagato affinché gliela consegnasse. Dentro la busta ci sono una chiave, un indirizzo e un numero: 7. Jane si fa portare all’indirizzo, scoprendo che si tratta di un magazzino. Dentro il deposito numero 7 trova il primo indizio: una scatola con un colibrí imbalsamato di una varietà estinta da tempo e un biglietto con su scritto «Colibrí… Salamandra. Silvina». Jane è turbata: le salamandre rappresentano per lei un ricordo molto caro legato alle scorribande con suo fratello Ned, scomparso da ragazzo, e di quando insieme, lungo il fiume, andavano alla ricerca di questi animali. Jane è decisa a capire, anche a costo di scivolare tra le maglie soffocanti di una cospirazione mondiale. In un mondo sull’orlo del disfacimento, tra pandemie sconosciute, devastanti effetti dovuti ai cambiamenti climatici e un controllo impietoso della vita privata, Jane deve muoversi in fretta perché sente che non c’è piú tempo, per lei, per Silvina, e per il pianeta. Con la sua scrittura ipnotica e avvolgente, Jeff VanderMeer sa usare come nessun altro oggi trame avventurose per raccontare il presente. Attraverso i temi che gli sono piú cari – i cambiamenti climatici, l’Antropocene, il rapporto autodistruttivo con la natura – con Colibrí Salamandra VanderMeer firma ancora una volta un’invenzione narrativa visionaria e grandiosa.
«Tutto il libro è attraversato da domande quasi metafisiche sul nostro rapporto con le altre forme di vita e la capacità di cambiare non solo il mondo ma noi stessi».
«The Guardian»
«Allo stesso tempo enigmatico e coinvolgente, oscuro e brillante, Colibrí Salamandra ci mette di fronte agli effetti dell’inquinamento, delle pandemie e delle altre crisi globali… e al nostro “non battere piú ciglio” davanti alla catastrofe».
«San Francisco Chronicle»
«Una riflessione letteraria sulla paranoia delle cospirazioni, in linea con la tradizione de L’incanto del lotto 49 di Thomas Pynchon».
«The Washington Post»