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Città della pianura
«Ogni tanto qualche scrittore riesce a cambiare
le carte in tavola. A creare nuovi paesaggi.
A scrivere libri che sono mondi radicalmente
inediti, spalancando la geografia
della scrittura: uno di questi è McCarthy».
Alessandro Baricco
Il libro
Primi anni Cinquanta. John Grady Cole e Billy Parham lavorano in un ranch fra il Texas e il Messico. Insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboy, si divertono al bar o al bordello. E al bordello John Grady incontra una sedicenne cosí bella da cambiargli la vita. Cosí contesa da costringerlo a scontrarsi con il protettore-filosofo Eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico. Ultimo capitolo della «trilogia della frontiera », Città della pianura parte dove arrivavano i primi due romanzi, Cavalli selvaggi e Oltre il confine. In un West sempre piú al crepuscolo, la natura esplode fuori e dentro i protagonisti. E quei pochi che hanno ancora il privilegio di percepire il respiro delle cose, non possono cambiare gli eventi: possono soltanto far sentire la misteriosa forza che tiene insieme gli alberi, gli animali e i destini degli uomini.