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Bartleby lo scrivano
«Ma in Bartleby c'era qualcosa che non solo riusciva a disarmarmi... mi sconcertava».
Il libro
«Un libro triste e veritiero»: cosí Jorge Luis Borges definisce Bartleby lo scrivano (1853). Bartleby, «per natura o sue sventure… incline ad una squallida disperazione », s’impiega presso un ufficio di Wall Street. Il muro implicito nel nome della strada appare materialmente a sbarrare le finestre della sua stanza e subito s’accampa come metafora di un’esistenza senza sbocchi. Eppure Bartleby, con la sua operosità pallida e silenziosa prima, e poi con l’inflessibilità a sottomettersi agli ordini del padrone, dà a questo scorcio di commedia umana, fatta di minuzie, priva di toni altisonanti, una definitiva e indimenticabile dimensione tragica. A Bartleby lo scrivano sono stati aggiunti Il paradiso degli scapoli e Il tartaro delle fanciulle, racconti legati tematicamente al piú celebre Bartleby.