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Il maestro della notte
Il romanzo della gioventú bruciata cinese.
Il libro
Buio e luminoso, sospeso fra epica e malinconia, un affresco gremito di figure che catturano il sentimento profondo dell’esclusione, della perdita, della solitudine, del bisogno di amicizia e di gioco della gioventú cinese. La sua ansia di emancipazione sessuale, di libertà, all’ombra dell’incessante conflitto con il padre. Un capolavoro cupo e gioioso, scabroso e tenero. Viene da Taiwan il grande romanzo della Cina contemporanea.
Sono i «ragazzi di cristallo», fragili, ostinati e vitali, illimitatamente disponibili. Cacciati dalle famiglie, trovano la loro comunità segreta nella vita notturna di un parco, accanto al Lago dei loti. Yang, il Maestro della notte, li protegge e li aiuta a vendersi, a uomini frettolosi che sbucano dal nulla. Nel loro mondo di reietti Yang fa la parte del padre che non hanno piú, o non vogliono avere. Poi, diventeranno grandi, e nessuno potrà fare piú nulla, per nessuno.
Una narrazione serrata e insieme un oceano di storie, amato da generazioni di lettori e impostosi infine come un classico.
Taibei (Taiwan), inizio anni Settanta. Un gruppo di ragazzi omosessuali si riunisce nel Parco Nuovo. Aqing, il narratore, bandito dalla scuola perché sorpreso in atti osceni con un sorvegliante e cacciato di casa dal padre, austero ufficiale del Guomindang, si ricrea una famiglia nella società del parco. In questo regno nascosto che non conosce la luce del giorno, i ragazzi – sotto la guida del loro mentore, il «maestro della notte», Yang – si prostituiscono per sopravvivere. Eppure ciascun ragazzo ha un sogno, un progetto segreto che ha ancora sapore di infanzia, di gioco, e storie da raccontare. Aqing, Wu Min, Xiaoyu, il Sorcio – ladro incorreggibile – e gli altri formano una nazione illegale con regole e gerarchie. E con propri miti, come la tragica storia d’amore fra il Dragone e la Fenice. Storia estrema che diventa, nel romanzo, paradigma della condizione dei giovani omosessuali.
Accanto a loro prende forma il mondo degli adulti, con figure come quelle di nonno Guo e del vecchio signor Fu. E prende forma, in una immersione totale nelle strade nei sapori nei cibi e nella cultura cinese, l’intera città, non solo quella dei «reietti». Quando i suoi protetti saranno cacciati dal parco, il Maestro della notte li guiderà a costruire una nuova impresa, il mitico bar-ristorante «La Terra di beatitudine», e a traghettare il guado piú difficile: quello della consapevolezza.
Il libro fa rivivere l’atmosfera della Taibei anni Settanta, dal Lago dei loti alle stradine dei bordelli, una Taibei piena di bar e cabaret dove circolavano i soldati americani, si ascoltavano Tom Jones e i Beatles, e per gli uomini erano di moda gli stivaletti e le camicie a fiori.
La forza del romanzo non è solo nel tema, ma nella scrittura. L’atmosfera notturna, lunare del mondo rappresentato – rovescio della medaglia della società dominante – è mitigata da una fortissima vena nostalgica e da uno stile che si collega alla tradizione cinese, tanto da trasfigurare la durezza del soggetto, la sua modernità in un’aura mitica.