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La vita degli animali
Dall'autrice islandese che ha incantato i lettori di tutto il mondo, un romanzo delicato e radioso sulla sfida piú importante di ogni essere umano: venire al mondo, e abituarsi alla luce.
«La vita degli animali è proprio il tipo di libro che serve al mondo adesso».
«Morgunblaðið»
Il libro
Un legame speciale ha sempre unito Dýja a sua zia Fífa. È proprio grazie a lei – e al richiamo di una lunga e tenace tradizione di famiglia – che Dýja ha deciso di diventare ostetrica facendo dello straordinario evento della nascita la sua missione. Da qualche tempo occupa l’appartamento al centro di Reykjavík che Fífa le ha lasciato in eredità, tra mobili e oggetti che hanno i contorni dei ricordi. Quando, in fondo a un vecchio armadio, Dýja ritrova uno scatolone dal misterioso contenuto, le parole che la zia le ha rivolto prima di morire si illuminano di un significato tutto nuovo…
I giorni che precedono il Natale sono tra i piú freddi dell’inverno islandese. E questa volta bisogna tenersi pronti a una tempesta eccezionale prevista per la notte della Vigilia. Dýja se lo sente ripetere dalla sorella meteorologa, preoccupata per i fenomeni climatici estremi cosí come per l’organizzazione della tradizionale cena festiva. Evento al quale Dýja non parteciperà perché, come al solito, è di turno. Ma a lei non dispiace: piú che un lavoro, il mestiere di ostetrica è una passione profonda. Quasi innata, giacché scorre nel sangue della famiglia da almeno quattro generazioni. Eppure Dýja da ragazza non sognava di seguire gravidanze e parti. Determinante per la sua decisione di lasciare gli studi di teologia è stata l’influenza della sorella di sua nonna, la zia Fífa. Dýja ha sempre amato e ammirato quest’anziana ostetrica dalle idee un po’ eccentriche sul mondo e sulla vita, che ha esercitato per quasi mezzo secolo nel reparto maternità dell’ospedale di Reykjavík, lo stesso in cui lavora adesso Dýja. Qui Fífa, scomparsa da alcuni anni, è considerata un’istituzione, passata alla storia per i completini confezionati a maglia per ogni neonato, le deliziose torte allo sherry, le frasi enigmatiche sussurrate tra le culle. Da qualche tempo Dýja occupa l’appartamento che ha ricevuto in eredità da Fífa. Nonostante l’arredamento antiquato e l’impianto elettrico capriccioso, Dýja esita a rinnovare la casa, come se non volesse alterare la patina dei ricordi. Un giorno, in fondo a un vecchio armadio, ha ritrovato uno scatolone pieno di fogli dattiloscritti. La vita degli animali, La verità sulla luce, La casualità: sono le tre sezioni dell’opera, in apparenza incompiuta, che Fífa ha redatto con il suo tipico stile stravagante, scrivendo di nascita e morte, luce e tenebre, rapporti tra tutte le specie viventi. Piú Dýja procede in questa lettura complicata, piú le parole che Fífa le ha rivolto prima di morire si fanno chiare e il destino splende di un nuovo significato. Perché ogni tempesta arriva, e passa. E cede il posto nel cielo al fulgore di un’aurora boreale.
«Una voce unica nel panorama letterario islandese: con questo romanzo Ólafsdóttir accompagna i lettori attraverso le tenebre per condurli alla luce».
Víðsjá